È urgente bloccare la vendita del prodotto che nulla ha a che vedere con la specialità siciliana
Domenico Barbuzza, presidente del Parco dei Nebrodi nella Sicilia settentrionale, ha inviato una nota di diffida ad un noto gruppo della Grande Distribuzione, intimando di “non utilizzare la definizione suino nero dei Nebrodi per prodotti che nulla hanno a che vedere né col suino nero, né con i Nebrodi”.
Secondo quanto appurato dallo stesso presidente Barbuzza, le confezioni di carne di suino poste in vendita con la specifica dizione “suino nero Nebrodi” contenevano invece normali salsiccia di suino nato e cresciuto in Francia. “Ciò arreca, indubbiamente, un grave danno – si legge nella nota – sia ai produttori dell’area su cui insiste il Parco e che producono il vero suino nero dei Nebrodi, sia, cosa più importante, ai consumatori, che nel caso specifico acquisterebbero un prodotto certamente diverso e che nulla ha a che vedere con la vera specie siciliana autoctona che ha caratteristiche di gran pregio”.
Infatti, ricorda la nota: “dal 1929 è stata riconosciuta la razza suina Nero Siciliano definitivamente stabilizzata in una sola razza. Di taglia piccola e mantello, i suini Neri dei Nebrodi, frugali e resistenti, sono allevati allo stato semibrado e brado in ampie zone adibite a pascolo: solo in concomitanza con i parti si ricorre all’integrazione alimentare. Le specialità norcine prodotte con il suino nero dei Nebrodi sono realizzate nei comuni dell’area dei Monti Nebrodi (province di Messina, Enna e Catania)”.
Schierandosi a difesa dei diritti e degli gli interessi anche diffusi dei produttori della zona del Parco e dei consumatori, Barbuzza ha invitato la società della grande distribuzione a non utilizzare ulteriormente la definizione suino nero dei Nebrodi per prodotti che nulla hanno a che vedere né col suino nero né con i Nebrodi ed ad adoperarsi per la cessazione dell’illegittimo uso del marchio suino Nero dei Nebrodi.
La nota è stata inoltrata, ovviamente, anche a tutti gli organismi che hanno potere di intervenire in materia, dal Presidente della Regione Siciliana alla AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla European Competition Network (ECN).