Ma preoccupano l’aumento del gap con l’Emilia Romagna e la minore crescita dei settori delle MPI
Veneto: nel primo trimestre del 2022 le esportazioni manifatturiere hanno registrato una crescita in valore pari al +20% attestandosi a 18.6 miliardi di euro, pari al 13,5% del totale export manifatturiero italiano. La regione si conferma così al terzo posto nel ranking nazionale dietro a Lombardia ed Emilia Romagna, con le tre regioni che insieme garantiscono da sole più della metà, il 55%, di tutto l’export del Paese.
Per quel che riguarda il Made in Veneto. l’export manifatturiero ha superato i livelli pre-pandemia in forza di un +25,7% rispetto al primo trimestre del 2020. «14,8 miliardi nel primo trimestre del 2020; 15,5 nel 2021; oggi 18,6 miliardi – ricorda Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – Come possiamo non sottolineare una progressione di 4 miliardi in un biennio. Un risultato straordinario che conferma come le aziende venete abbiano un posizionamento straordinario sui mercati internazionali grazie alla qualità dei prodotti e all’offerta di servizi personalizzati per i clienti esteri. Ma ci sono dei segnali di preoccupazione che non devono essere tralasciati. Il primo è il forte aumento del gap tra noi e l’Emilia Romagna che è triplicato passando da 594 milioni del 2021 agli attuali 1.462 milioni. Il secondo è la meno accentuata crescita nei comparti a maggiore specializzazione di MPI, +18,2% sullo stesso periodo del 2021, che sono il cuore del Made in Veneto manifatturiero: alimentari, moda, mobili, legno e metalmeccanica».
Rispetto ai Paesi di destinazione, il Veneto è particolarmente forte negli scambi con Ue e America del Nord. Cresce infatti con costanza la quota UE post Brexit arrivata al 59% con quasi 11 miliardi di merci vendute e un +22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Germania, Francia e Spagna “valgono” quasi un 50% con 5,7 miliardi, cresciuti di 900 milioni rispetto al 1 trim 2021.
Gli aumenti maggiori in termini percentuali sono stati dei Paesi Bassi (+35,7%), Austria (+31,6%) e Repubblica Ceca (+27,4%). Nell’ extra UE positiva la crescita del +21,5% del Regno Unito che resta il 2° Paese per merci vendute dietro agli Stati Uniti (+34,2%) con 1,7 miliardi di euro.