L’associazione dei consumatori europei (Beuc) ha denunciato a Bruxelles una serie di problemi sull’etichettatura delle carni in diversi paesi della Ue. In Belgio il ‘filetto americano preparato’ è diventato il ‘preparato dello chef’, dove la carne trita di manzo è stata integrata da quella di maiale, mentre gli spiedini marinati sono stati ‘colorati’ con additivi vietati. In Olanda crocchette fritte contengono la metà della quantità di carne indicata in etichetta, mentre in Portogallo si usano solfiti, un conservante non autorizzato per la carne fresca, che può causare gravi reazioni allergiche.
Per l’Italia, Altroconsumo ha condotto dei test su 20 ‘kebabbari’ di Roma e Milano. Sono emerse due note dolenti: la cattiva igiene e l’uso di un’altra carne al posto di quella indicata. In Italia, su 20 esercizi, in otto casi non c’è corrispondenza con l’informazione data in negozio. “In particolare – si legge nell’articolo di Altroconsumo – quasi tutte le volte che ci è stato detto che il kebab era, oltre che di tacchino, anche di vitello, la presenza di carne bovina era praticamente nulla. Il kebab di solo vitello aveva invece solo tacchino e i due ‘vitello-tacchino’ erano in realtà di ‘vitello-pollo’ o ‘solo tacchino’. A questo si aggiunge il fattore dell’igiene: sedici panini su venti incassano un giudizio pessimo”.