La produzione mondiale potrebbe sfamare 12 miliardi di persone, ma in 800 milioni non hanno cibo
«Senza un equo accesso al cibo è impossibile garantire a milioni di abitanti del pianeta, soprattutto quelli che vivono nei paesi più poveri, una vita sana, un’istruzione di qualità, opportunità di crescita sociale ed economica. In tali condizioni si trova una persona su dieci nel mondo. Rispetto a queste sfide l’Italia resta in prima linea»: con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra il 16 ottobre in concomitanza con l’anniversario della nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao).
L’istituto ha presentato un quadro descrittivo dei livelli di malnutrizione della popolazione mondiale, ponendo l’attenzione sul problema dello spreco alimentare: nel mondo si produce cibo sufficiente a sfamare 12 miliardi di persone, ma 800 milioni di individui soffrono la fame. Di questi, 13,6 milioni di bambini ogni anno rischiano la vita a causa della malnutrizione. Secondo la Fao, quella in atto è la più grave emergenza alimentare del 21esimo secolo, aggravata dalla pandemia da Covid-19, dallo scoppio della guerra in Ucraina e dai fenomeni climatici estremi. Secondo Save the Children, ogni anno nel mondo un milione di bambini di meno di 5 anni muore a causa della malnutrizione. A causa della grave emergenza alimentare, entro la fine del 2022, almeno 222 milioni di persone in 53 aree del mondo potrebbero dover affrontare la fame a un livello critico.
Sono 45 milioni le persone che in 37 Paesi sono a un passo dalla carestia, mentre 970 mila persone stanno già affrontando condizioni di questo tipo in cinque Paesi: Somalia, Sud Sudan, Afghanistan, Etiopia e Yemen.
Ogni quattro secondi una persona nel mondo muore di fame. Nel 2020, 45,4 milioni di bambini sotto i cinque anni erano gravemente malnutriti. Entro la fine del 2022, si stima che questo numero possa arrivare a 59 milioni.
In Italia sono 2,6 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. E uno dei motivi è il caro bollette scatenato dalla crisi energetica.