La Food and Drug Administration (Fda) è il potente ente governativo Usa che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici ed alimentari e spesso lo abbiamo citato perché all’avanguardia nella segnalazione di pericoli per la nostra alimentazione. Ora però bisogna segnalare la posizione che l’ente ha assunto relativamente ai prodotti geneticamente modificati. “Non c’è’ alcuna evidenza scientifica – scrive l’Fda nella sua relazione sull’etichettatura degli alimenti – che i prodotti geneticamente modificati differiscano dagli altri, specie dal punto di vista della sicurezza alimentare”. Pertanto negli Usa non è obbligatorio far sapere se quello che portiamo in tavola contiene o meno ingredienti Ogm.
E la Fda si dice contraria a che alcune compagnie inseriscano volontariamente sulle loro etichette l’informazione aggiuntiva “senza Ogm”, consigliando invece la dizione “not bioengineered” (non messo a punto con tecniche di bioingegneria). La confusione aumenta, alla luce della differenza che la Fda introduce tra il termine “ingegneria genetica” e quello di “modificato geneticamente”. “La Fda – si legge nel comunicato dell’agenzia – considera il termine “modificato geneticamente” molto più ampio di quello che comprende altri termini di alterazione del genoma di un organismo, inclusi l’allevamento selezionato e i metodi di produzione basati su test di laboratorio in vitro”.