Dopo otto anni di lavoro, l’Unione Europea ha raggiunto un accordo sulle misure di data protection impact assessments e l’utilizzo di etichette RFID sul territorio dell’Unione. In sostanza chiunque fa uso ti etichette RFID più o meno nascoste, siano esse impiegate in negozi per il tracking delle merci, o all’interno di smart card o documenti per la memorizzazione di dati personali, dovrà segnalare la presenza delle stesse etichette elettroniche con un apposito logo.
Allo stesso tempo, tutte le attività commerciali ed enti che fanno utilizzo di sistemi RFID, dovranno rispettare un nuovo set di standard procedurali per la protezione della privacy dei cittadini e comunicare in modo trasparente quali dati sono raccolti e come verranno utilizzati. Secondo le nuove norme, tutti gli RFID integrati nei prodotti in vendita dovranno essere sempre disattivati al momento dell’acquisto, in modo tale da prevenire ogni possibilità di tracciamento del consumatore.
«Le etichette smart – dice la Vice Presidente della Commissione Europea, Neelie Kroes – sono parte della vita di ogni giorno ormai, semplificano i sistemi e danno impulso all’economia. Ma è importante avere degli standard predisposti per assicurare che questi benefici non si realizzino al costo della protezione e la sicurezza dei dati personali».
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