“Equalitas-Vino Sostenibile” è la più importante struttura di certificazione del settore vitivinicolo italiano: l’hanno presentata nel corso del recente Vinitaly il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, e il neo presidente, Riccardo Ricci Curbastro. Al progetto hanno lavorato per quasi tre anni Federdoc, Unione Italiana Vini, il gruppo CSQA-Valoritalia, 3A vino e Gambero Rosso e raccoglie le esperienze di una vasta platea di produttori e di programmi di ricerca scientifica sviluppato in questi anni in seno a Unione Italiana vini e al Forum per la Sostenibilità del vino.
Equalitas propone un modello di sostenibilità unico per il settore vitivinicolo italiano, condiviso fra i rappresentanti della filiera e si propone ai mercati internazionali in modo proattivo. Lo standard “Equalitas-Vino sostenibile” sarà volontario e risponde ad una serie di parametri ben misurabili: biodiversità, consumi, impronta carbonica, gestione fitosanitaria, ma anche interazione con le comunità locali e quindi impatto sociale delle aziende. La sostenibilità è approcciata secondo i pilastri sociale, ambientale ed economico. L’auspicio è che questo lavoro di sintesi fatto dalla filiera vitivinicola possa essere preso come base dal Ministero delle politiche agricole per definire un quadro normativo generale che porti al riconoscimento pubblico di questo standard.
Un passo avanti della concorrenza sui mercati mondiali
«Abbiamo pensato ai consumatori e alle aziende – spiega Riccardo Ricci Curbastro – I primi vogliono vini buoni, ma anche certezze quando si parla di sostenibilità; le seconde avevano la necessità di uno strumento in grado di raccontare con immediatezza e semplicità il proprio impegno su questo tema fondamentale. Si tratta di una iniziativa privata che ha un grande valore pubblico. L’Italia si pone con un approccio omogeneo, coordinato e rappresentativo della produzione vitivinicola italiana».
«Questo appuntamento – ha aggiunto il Ministro Martina – rappresenta bene il percorso fatto dai nostri produttori in direzione della qualità. C’è un grande lavoro di squadra dietro questo progetto, con soggetti cruciali dell’esperienza vitivinicola italiana uniti sotto la chiave della sostenibilità. Equalitas interpreta bene il binomio sostenibilità-competitività, come elemento distintivo. Ci sono mercati, come ad esempio quello degli Stati Uniti, dove la certificazione della sostenibilità può diventare un fattore determinante per la scelta dei consumatori. L’Italia più di altri paesi deve spingere in questa direzione, come abbiamo dimostrato anche in Expo Milano 2015. C’è una sfida da vincere per avere modelli agricoli e agroalimentari a basso impatto ambientale. Noi siamo più avanti degli altri e questo progetto lo dimostra».