Scelto dalle multinazionali e presente volontariamente in molti Paesi ma contrastato dall’Italia
Questa volta è uno dei principali player mondiali del food and beverage a prendere l’iniziativa: Nestlé ha ufficialmente inoltrato una lettera alla Commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, per sollecitare un provvedimento che renda il sistema di etichettatura Nutri-Score obbligatorio in tutta l’Unione europea.
Una formale iniziativa che viene rivolta anche all’intero comparto dei produttori alimentari per dar seguito all’appello lanciato da una vasta platea di stakeholders, tra cui associazioni di consumatori, accademici, membri del Parlamento europeo ed esponenti dell’industria alimentare.
«Questo sistema di etichettatura aiuta le persone a fare buone scelte e motiva le aziende di alimenti e bevande ad accelerare lo sviluppo di prodotti più sani», è il commento di Marco Settembri, ceo Europe, Middle East e North Africa della multinazionale. Attualmente il NutriScore, nato in Francia, è applicato su base volontaria in un gruppo sempre più esteso di Paesi dell’Unione.
Come è noto, alcune organizzazioni del comparto agroalimentare italiano hanno sempre fortemente contrastato questo tipo di etichettatura perché considerata semplicistica e quindi che una sua diffusione possa condizionare le scelte dei consumatori risultando penalizzante per alcuni prodotti dell’agroalimentare Made in Italy. Alcuni dei prodotti caratteristici della ‘dieta mediterranea’ infatti, potrebbero essere classificati come ‘poco sani’ perché ricchi di grassi o di sale.
Sulla base di queste obiezioni si è giunti ad una mozione approvata alla Camera, che impegnava il Governo a contrastare il Nutriscore in sede europea.
Diverso l’approccio della multinazionale svizzera, che nel 2019 ha annunciato l’implementazione dell’etichettatura a semaforo in Austria, Belgio, Francia, Germania e Svizzera. Nestlé ha fatto inoltre sapere che il 16% dei cereali per la colazione Nestlé in Francia ha ottenuto A o B nel 2019 e l’obiettivo è che oltre il 50% dei cereali per la colazione Nestlé in Francia arrivino a traguardare gli standard più alti entro la fine del 2021.