Mentre ancora si discute sull’iniziativa unilaterale delle sei multinazionali CocaCola, Mars, Mondelez International, Nestlè, Pepsico, Unilever di vendere in Europa i loro prodotti con una etichetta ‘a semaforo’ simile a quella proposta dagli inglesi e bocciata dall’Europa, la Francia annuncia che già dal mese prossimo sarà possibile apporre sui prodotti alimentari le etichette cosiddette ‘a colori’. L’annuncio è stato dato dalla Ministro per la Salute, Marisol Touraine, che ha specificato che il sistema adottato sarà il “Nutriscore”, sviluppato dal professor Serge Hercberg che lavora all’Inserm, l’Institut national de la santé et de la recherche médicale. Non sarà obbligatorio, perché i regolamenti dell’Unione europea lo vietano, ma solo “raccomandato” dal Ministero.
Una sbornia di colori non servirà a fare chiarezza tra i consumatori
La scelta del Nutriscore arriva dopo un test di 10 settimane condotto in 60 punti di vendita della grande distribuzione. È un sistema a cinque colori, dal verde scuro al rosso, e cinque lettere, dalla A alla E. Il suo giudizio finale espresso dalla scala adottata valuta gli elementi negativi e positivi di ciascun alimento bilanciando la presenza negativa di grassi saturi, sale, zucchero, alcol con elementi elementi positivi quali l’apporto proteico, le fibre, la presenza di frutta e verdura negli ingredienti. Più si va verso il verde, ovviamente, più il messaggio che si vuol far passare al consumatore è quello di un prodotto ‘consigliabile’. Resteranno fuori dalla classificazione, secondo l’indicazione ministeriale le tipicità territoriali che talvolta coincidono con i prodotti Dop/Igp.
Le imprese presenti in Francia, che hanno da sempre avversato la semplificazione a tre o a cinque colori, per il momento attendono un testo definitivo sul quale motivare quello che comunque appare scontato sarà il loro giudizio negativo. E sarà da capire anche come vorranno comportarsi le ‘sei sorelle multinazionali’ nel rapporto tra il oro semaforo e questa decisione francese.