L’Associazione Internazionale dei Marchi (INTA) e la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (DGLC-UIBM), hanno firmato un Protocollo d’Intesa (MoU) che individua gli ambiti di collaborazione delle due organizzazioni le quali si impegnano a cooperare sui temi legati ai marchi e a settori correlati, con un particolare focus ai temi dell’enforcement e della lotta alla contraffazione.
L’Italia è la terza economia della zona euro e la decima al mondo in termini di esportazioni. L’economia italiana poggia, per la maggior parte, sulla manifattura di beni di consumo di alta qualità, prodotti principalmente dalle Piccole e Medie Imprese (PMI), molte delle quali sono a conduzione familiare. Le industrie titolari di marchi rappresentano in Italia quasi il 34% del PIL ed il 21% dei posti di lavoro, con salari più alti del 42%. L’Italia è anche un grande esportatore di vini, formaggi, autoveicoli, calzature e altri beni di consumo. Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea in materia di enforcement, nel 2014 le Dogane italiane hanno sequestrato 1,3 milioni di articoli contraffatti. Questo Protocollo tiene conto della portata globale dei marchi notori italiani e della necessità di proteggere queste imprese, i loro dipendenti e i loro consumatori, in Italia e nel mondo.
Protocollo per la tutela dei marchi italiani in tutto il mondo
«La cooperazione tra il settore pubblico e privato, attraverso programmi di collaborazione e partenariato – ha detto la Sottosegretario allo sviluppo economico, Simona Vicari – costituisce per questo Governo la via maestra attraverso cui perseguire la promozione, valorizzazione e tutela della proprietà industriale. È la prima volta che il Ministero firma un accordo con un associazione privata di natura internazionale e questo vuole dimostrare il nostro accresciuto impegno ed interesse a trattare la promozione della proprietà industriale e la lotta alla contraffazione su scala globale. Solo il 9% delle PMI in Europa investe oggi nella proprietà industriale che rappresenta invece parte integrante di una strategia imprenditoriale orientata all’innovazione e alla competitività».
«L’Italia – ha detto il presidente dell’INTA, J. Scott Evans – è la patria di alcuni dei marchi più famosi al mondo, tra cui sono ricomprese categorie di prodotti che sono sottoposti a elevati livelli di contraffazione, come nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e del vino. I prodotti italiani sono apprezzati dai consumatori, non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo. INTA è ben lieta di formalizzare il suo rapporto con la DGLC-UIBM: si tratta del nostro primo protocollo con un ufficio nazionale di Proprietà Industriale con sede nell’UE. Intendiamo collaborare su temi connessi alla contraffazione, a beneficio dei consumatori in tutto il mondo».