Il nostro cervello oltre a riconoscere volti, corpi, luoghi, parole riconosce anche gli alimenti
È piccolo, nascosto in mezzo a tanti uguali a lui, e rovina tutte le nostre diete: è il neurone si mette in moto non appena ‘vede’ la presenza del cibo e ce lo fa apparire assolutamente desiderabile.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Current Biology, si deve ad un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e apre la porta a nuove domande su come e perché si sviluppa questa particolare popolazione neurale e se si attiva in maniera diversa in base ai gusti personali. Hanno definito questo gruppo di neuroni “affamati” proprio perché si attivano in modo specifico alla vista del cibo.
Si trova nella corteccia visiva, accanto ad altri gruppi che rispondono invece a volti, corpi, luoghi e parole, e potrebbe spiegare l’importanza che il cibo riveste all’interno della cultura umana. I ricercatori, guidati da Meenakshi Khosla, hanno analizzato scansioni del cervello ottenute con risonanza magnetica funzionale, mentre otto persone osservavano migliaia di immagini.
L’immagine di una risonanza è costituita di tante unità tridimensionali, chiamate voxel, che rappresentano sezioni del cervello, ognuna contenente centinaia di migliaia di neuroni: questo vuol dire che la presenza di popolazioni più piccole di neuroni potrebbe passare inosservata. Per questo motivo, i ricercatori hanno applicato anche un metodo matematico che ha loro permesso, oltre a confermare la presenza dei quattro gruppi che si accendono guardando volti, corpi, luoghi e parole, anche di scoprire l’esistenza di un quinto gruppo, specifico per il cibo.
«All’inizio siamo rimasti piuttosto perplessi, perché il cibo non è una categoria visivamente omogenea – dice Khosla – perché mele, mais e pasta sembrano cose molto diverse l’una dall’altra. Eppure abbiamo trovato un’unica popolazione che risponde in modo simile a tutti questi diversi prodotti alimentari”.
Secondo gli autori dello studio, la selettività alimentare non è stata scoperta prima perché il gruppo di neuroni si trova mescolato ad altre popolazioni neurali vicine che rispondono ad altri stimoli.