Se ne parlava da tempo, ora è stato raggiunto dal Parlamento europeo l’accordo per la nuova scala di efficienza energetica per gli elettrodomestici. L’obiettivo è duplice: da un lato semplificare per i clienti la lettura dell’etichetta così da poter più facilmente scegliere l’elettrodomestico meno energivoro; dall’altro sollecitare i produttori a tenere il passo con il progresso tecnologico innovando e investendo in prodotti a sempre più alta efficienza energetica.
«Dopo venti anni – ha detto il relatore Dario Tamburrano (EFDD, IT) – le etichette saranno aggiornate alla versione 2.0. Potrebbero contenere un codice QR o un link che consente ai cittadini di accedere a un database on-line. La creazione di una banca dati dettagliata e strumenti digitali, come applicazioni smartphone, permetterà ai consumatori di fare confronti immediati tra i prodotti presenti sul mercato».
Ci vorranno almeno due anni e mezzo perché la nuova etichetta diventi obbligatoria
La nuova scala per i prodotti esistenti e futuri sarà senza il segno “+” e andrà dalla lettera G, per la peggiore qualità energetica, fino alla lettera A . A quanto pare però la novità non arriverà immediatamente nei negozi, anzi: si stima che trovato l’accordo ci varranno più di due anni perché il nuovo sistema diventi obbligatorio. Le future etichette potranno accompagnare i prodotti in formato cartaceo, ma dovranno avere una versione online sulla quale le informazioni dovranno essere costantemente aggiornate ed essere facilmente consultabili e scaricabili. In caso di aggiornamenti che influenzino l’efficienza energetica di un prodotto già acquistato, il fornitore dovrà informare il cliente.
Per tenere il passo con il miglioramento dell’efficienza energetica, ogni futuro ridimensionamento deve essere attivato quando il 30% dei prodotti venduti sul mercato UE rientrano nella massima efficienza energetica di classe A, o quando il 50% di questi prodotti rientrano nella top due classi di efficienza energetica A e B.