Sotto la lente dei ricercatori il ‘peso’ che sempre più ha l’origine delle materie prime del cibo
Per indagare il rapporto tra i consumatori e il cibo nella sua identità e relativa autenticità è nata una partnership tra Unione Italiana Food, l’associazione italiana che riunisce oltre 500 aziende alimentari, e un gruppo di ricercatori di dieci diverse università nazionali.
È stata la più recente indagine dell’Osservatorio Immagino GS1 ha rilevare come stia crescendo esponenzialmente l’interesse che al momento dell’acquisto viene riservato alle etichette che riportano claim o simboli che sottolineano l’italianità dei prodotti.
Il gruppo formato da 45 tra professori e ricercatori universitari di tutta Italia che è venuto a formarsi ha ottenuto un finanziamento dal Ministero dell’università e della ricerca in quanto il progetto è stato giudicato di ‘rilevante interesse nazionale’.
Sarà guidato dal sociologo Fabrizio Fornari e potrà contare su cinque sedi a Bari, Chieti, Bologna, Verona e Pollenzo. L’obiettivo della ricerca è approfondire come nel mercato alimentare attenzione e gusto dei consumatori si siano andati polarizzando intorno al concetto di provenienza, soprattutto per le materie prime.
Un fenomeno che però non è privo di contraddizioni. Può essere una leva per spingere i produttori locali verso un accrescimento della qualità, ma al tempo stesso può tradursi in una vera e propria distorsione del mercato se la semplice provenienza geografica diventa una patente di qualità.
Comprendere quali meccanismi guidino queste scelte significa anche poter intervenire tempestivamente per evitarne gli effetti distorsivi, soprattutto in un contesto come quello attuale in cui, la pandemia prima e la guerra ora, rendono ogni giorno meno sicura e stabile la situazione alimentare a . Può essere una leva per spingere i produttori locali verso un accrescimento della qualità, ma al tempo stesso può tradursi in una vera e propria distorsione del mercatolivello globale.
Il progetto avrà durata triennale e già è previsto che in quest’arco di tempo siano redatte pubblicazioni intermedie e si svolgano specifici convegni di approfondimento.