Approvvigionamento, distribuzione, consumo alimentare possono esser più rispettosi dell’ambiente
Quella dal 13 al 17 febbraio è la settimana dell’alimentazione sostenibile e le mense italiane, anche quelle universitarie, hanno dichiarato la loro intenzione di offrire buoni pasti a minor impatto ambientale. La “Green Food Week 2023” è organizzata dall’associazione Foodinsider ed ha il patrocinio della RUS (Rete delle Università sostenibili), che attraverso il suo gruppo di lavoro “Cibo e alimentazione” si occupa di come viene consumato il cibo negli atenei da parte degli studenti e del personale.
L’obiettivo è quello di rendere le università un modello di consumo alimentare sostenibile per il territorio: «Le parole chiave per mangiare sano e rendere il cibo meno impattante sul pianeta – spiega Sofia Cosentino, docente di Igiene al Dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica dell’università di Cagliari – riguardano l’approvvigionamento, la distribuzione, gli spazi di consumo del cibo e la gestione dei rifiuti connessi. I dati che verranno ricordati durante la settimana del cibo sostenibile dicono che un piatto di carne inquina più di un’automobile; che servono più di 15 mila litri d’acqua per produrre un kg di carne; che un burger di soia emette il 93% in meno di gas serra di uno di carne bovina; che ogni sei secondi una porzione di foresta pluviale grande come un campo di calcio viene distrutta per la produzione di carne o di mangimi per allevamento. Cambiare le proprie abitudini alimentari è sempre possibile: durante la settimana del Green Food Week, i gestori dei servizi dedicheranno particolare attenzione al tema della sostenibilità del cibo proponendo menù sostenibili provenienti da filiere corte e sensibilizzando i fruitori attraverso l’esposizione di poster tematici».
La Green Food Week non resterà all’università di Cagliari un evento isolato: la professoressa Cosentino ha infatti annunciato che partirà tra breve all’interno dell’ateneo un’indagine promossa dal gruppo di lavoro RUS “Cibo e alimentazione” sulle conoscenze alimentari delle popolazioni universitarie.
In questo caso l’obiettivo sarà quello di individuare le conoscenze e le scelte alimentari degli studenti e capire quali saranno i più utili interventi volti a promuovere diete sane e sostenibili per le popolazioni universitarie.