Le bottiglie che allertano i consumatori son acquistate meno di quelle senza alcuna informazione
Le etichette presenti sulle bottiglie degli alcolici che avvertono i consumatori di quelli che sono i rischi connessi al consumo di alcol sono utili e aumentano la consapevolezza dei bevitori. Lo sostiene un nuovo studio apparso sul “Journal of Studies on Alcohol and Drugs” realizzato in seno al progetto di etichettatura attualmente vigente in Canada.
Lo studio rappresenta la prima prova scientifica che le etichette sulle bottiglie degli alcolici, composte da scritte grandi su sfondo giallo, possono in effetti migliorare la conoscenza dei rischi collegati al consumo di alcol e delle eventuali patologie che possono insorgere con un consumo prolungato, come spiega Erin Hobin, ricercatrice dell’Università di Toronto e autrice principale dello studio incentrato sull’analisi di diversi altri studi.
Uno di questi studi, condotto da due ricercatori del Canadian Institute for Substance Use Research presso l’Università di Victoria, ha rilevato che l’aggiunta di queste etichette alle bottiglie degli alcolici diminuiva in Canada le vendite totali dell’alcool del -6,9% rispetto ai livelli di vendita di bottiglie senza etichette.
Un altro studio dimostra che queste etichette aumentavano di quasi tre volte la consapevolezza del consumo di alcol tra 2049 partecipanti. Per esempio dopo l’etichettatura la consapevolezza del fatto che l’alcol poteva causare il cancro, tra cui il cancro al seno e al colon, aumentava dal 25% al 42% dei partecipanti.
Va detto che la sezione relativa al rischio del cancro su queste etichette è stata eliminata dopo che le industrie dell’alcol avevano protestato a causa del posizionamento di questa etichetta sui loro prodotti. «Le etichette di avvertimento aiutano i bevitori a essere meglio informati sui rischi per la salute dell’alcol e hanno spinto molti a ridurre il loro consumo”, spiega Tim Stockwell, uno degli autori degli studi. “Questo è un intervento particolarmente importante per la salute pubblica ora, poiché crediamo che le persone, isolate in casa a seguito della pandemia Covid-19, siano maggiormente a rischio di aumentare l’assunzione di alcol».