Alle preoccupazioni dei consumatori risponde l’EPA: sostanza non rappresenta un rischio cancro .
L’amministrazione Trump ha invitato le aziende americane a non avvertire i consumatori che i loro prodotti contengono glifosato. La decisione, riportata dalla rete televisiva CBS, fa riferimento a un regolamento della California che invece prevedeva che nelle etichette dei prodotti venisse indicato il “Roundup”, erbicida Monsanto.
Si tratta di una sostanza chimica che l’agenzia per il cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato “probabilmente cancerogena per l’uomo”. Tant’è che proprio per questo negli Usa ci sono migliaia di cause aperte da parte di cittadini che accusano proprio il glifosato di averli fatti ammalare.
La decisione di Trump ha avuto un effetto immediato: l’agenzia di protezione ambientale Usa (Epa) ha reso noto che non approverà più le etichette così come volute dalla California. L’amministratore dell’Epa, Andrew Wheeler, ha dichiarato che tali etichette sono “irresponsabili” e si richiama alle conclusioni dell’EPA secondo cui la sostanza chimica non rappresenta un rischio di cancro.
Offensiva Monsanto
contro i critici
Stando a quanto denunciato dall’autorevole quotidiano inglese “The Guardian”, tra il 2015 e il 2017, la Monsanto, recentemente acquisita dal colosso Bayer, avrebbe attivato un apposito servizio di ‘intelligence’ per fermare le inchieste giornalistiche che evidenziavano i danni da glifosato. Dossier sarebbe stati redatti su alcuni giornalisti, attivisti e personaggi pubblici come il cantante Neil Young, da anni schierato contro la multinazionale agricola. Queste persone sarebbero state oggetto di tentativi di discredito, utilizzando strategie applicate sui social network e sulla rete in generale. In particolare vittima ne sarebbe stata Carey Gillam, giornalista della Reuters autrice di inchieste che legavano l’uso del diserbante al cancro, nonché di un libro sul tema. Si sostiene anche che Monsanto avrebbe pagato Google per privilegiare risultati che criticassero il lavoro della cronista quando gli utenti digitavano “Monsanto Glyphosate Carey Gillam”.