Lo spettro di una carestia alimentare sta minacciando l’uomo, meno però le specie ‘da compagnia’
Mentre tutte le organizzazioni mondiali lanciano l’allarme oggi per l’impennata dei prezzi degli alimentari e domani per le carenze di cibo che si manifesteranno anche come conseguenza dell’attuale guerra in Ucraina, c’è un comparto che continua a crescere in modo galoppante: il pet food.
Secondo il portale economico “Grand View Research” entro la fine del 2022 il fatturato del cibo per animali domestici supererà la quota di 99 miliardi di dollari e si avvierà a toccare i 139 miliardi entro il 2030 con una crescita annuale media composta del +4,4%. Il Nord America detiene la quota di maggioranza del mercato mondiale, seguita dal Brasile, mentre le zone con la crescita più rapida nei prossimi anni saranno l’Asia e il Sud America. In Europa, il Regno Unito si dimostra il mercato più consistente, seguito da Germania e Francia. Il portale economico “Market Data Forecast” analizza il mercato europeo: il 2021 si è concluso al di sopra dei 22 miliardi di dollari di fatturato e si prevede che supererà i 26 miliardi entro i prossimi 4 anni. In generale, i proprietari stanno sempre più orientandosi verso alimenti che contengono integratori, tra cui vitamine e probiotici, utili al mantenimento del benessere dei propri animali domestici.
Per il futuro, gli esperti ritengono che il comparto dovrà adottare standard elevati di qualità sulla base di quelle che sono le richieste di un mercato sempre più esigente.
Quindi più vitamine e probiotici all’interno dei singoli prodotti per garantire agli animali una dieta ricca e bilanciata e antiossidanti per migliorare la conservazione degli alimenti.
Ma sensibile sono anche due tendenze opposte per il futuro delle diete con l’introduzione nell’alimentazione da un lato di proteine vegetali per le diete vegane e dall’altro di insetti che garantiscano un maggior apporto di proteine, aminoacidi e macronutrienti.